Confindustria ANCMA, Associazione Ciclo Motociclo Accessori, ha recentemente diffuso i dati del mercato bici 2022. Dopo due anni di successi ha chiuso con un -10%.

Le cause del rallentamento fisiologico

Si tratta dell’altra faccia della medaglia degli incentivi che non portano effetti e benefici strutturali. Questa non è l’unica causa di questa decrescita che, secondo l’associazione, è da imputare anche al “complesso cambiamento di paradigma globale” che non ha risparmiato il settore ciclo con problemi di approvvigionamento, aumento dei costi, mancanza di prodotto e incertezze legate al contesto geopolitico.

E-bike +14% nel mercato bici 2022

Le stime delle vendite presentate da Confindustria descrivono un’Italia che sceglie la bici e sale ancora in sella dopo due anni di boom.
Nel 2022 sono state vendite oltre 1,7 milioni di bici: le e-bike con 337.000 pezzi, volano a +14% (+72% dal 2019) e le bici muscolari che registrano 1.435.000 acquisti, fermandosi a -15%.

A crescere è il volume generato dai negozi specializzatidove si concludono oltre il 68% degli acquisti.

Analizzando la tipologia di bici scelta in Italia si conferma il successo delle bici a pedalata assistita: il 52% sono e-city, il 48% mtb e il 4% sono bici da corsa. Salgono al 1% le e-cargo! Le e-bike sono già il 19% del totale un mercato bici complessivo, dove il 29% è composto da mountain bike, il 26% sono invece city-trekking, il 15% quelle da ragazzo, l’8% corsa-gravel e il 2% quelle pieghevoli.

Paolo Magri commenta i dati sul mercato bici 2022

Il presidente di ANCMA ha sottolineato:

“l’importanza del ruolo che le due ruote a pedale hanno oggi conquistato nella mobilità e nello sport. Un valore che porta con sé una grandissima tradizione industriale fatta di eccellenze, che è trainante in Italia, e le esigenze di tanti utenti della strada, che meritano sempre più sicurezza e infrastrutture ciclabili, come anche tante prospettive di business legate all’attrattività cicloturistica dell’Italia. Riteniamo che sia giunto il tempo di passare dagli incentivi all’acquisto a quelli all’utilizzo; come associazione chiediamo, sulla scorta della recente indicazione del Parlamento europeo, di abbassare l’aliquota IVA sulle bici e sui prodotti della filiera: un intervento che, insieme alla promozione della cultura della bici, può attivare processi virtuosi ben più strutturali ed efficaci degli incentivi all’acquisto”

Come siamo messi con import e export?

Anche gli indicatori industriali seguono l’andamento del mercato: segno più per la produzione di e-bike, che sale del 10%rispetto all’anno precedente a seguito dell’aumento della domanda interna e scende del 18% la produzione nazionale di biciclette muscolari.

Il 2022 è contraddistinto da un aumento generale di export e import ma si registra una naturale diminuzione del 20% di export di bici muscolari e del 14% di import. Per quanto riguarda le importazioni di parti bici salgono del 50% circa. Tema, quest’ultimo, che ha spinto ANCMA nelle ultime interlocuzioni con il Governo a considerare, anche in relazione alla strategia industriale dell'UE, di sostenere processi di reshoring, ovvero di riportare la produzione in Italia e in Europa di componenti, proprio per l’importanza economica e strategica del settore ciclo e la sua potenziale crescita.

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